Solo oggi, quando con lentezza iniziano a dissiparsi le nebbie per una differenza di fuso che a me risulta da sempre molto fastidiosa, leggo gli auguri che mi sono stati rivolti in modo così caro e gentile. Ringrazio tutti. E' un ringraziamento collettivo che è un abbraccio singolo a ciascuno.
Il tredici di agosto del 2001 compivo quarantanove anni: ero nella Valle della Morte, in California, uno dei posti più caldi del mondo ed avevo visto salire il termometro dell'auto sino a quarantanove gradi. Anche lui mi festeggiava, quindi, e se non si spingeva oltre era solo per . . non accorciarmi la vita.
Quest'anno, dieci anni dopo, ancora nel meraviglioso west americano, nemmeno la temperatura smodata di quel luogo lunare e fantastico ha potuto seguire l'implacabile incedere dei miei anni. E allora a Bryce Canyon, che resta un luogo in cui la bellezza è eccessiva sino a risultare imbarazzante, mi è stata offerta una torta di compleanno preparata per me dalla natura.
La forza degli elementi ci ha impiegato milioni di anni, ma devo dire che il risultato è stato perfetto. Le mie candeline erano fatte di rossi pinnacoli che, giganteschi, si alzavano in un fantastico anfiteatro divenuto nella mia immaginazione - per il breve tempo della mia festa - una dedica personale a me, alla mia commossa passione per quella terra senza uguali.
Un affettuoso abbraccio alle care amicizie di Argio.
Paolo