da arizona1952 » mer 25 ago 2010, 23:12
Sono tornato.
Sono tornato da uno splendido viaggi nell'India del Sud, suggestivo pellegrinaggio nei luoghi sacri degli induisti.
E sono tornato (o meglio: sto tornando, invero con una certa fatica) nel mondo della città solita, degli amici e dei colleghi, dei luoghi miei. Nonostante la serie di viaggi intercontinentali lunga una vita, il ritorno, a casa e ai nostri riti quotidiani mi risulta tuttora molto problematico. Le difficoltà nascono dalla differenza di fuso orario (al quale sono evidentemente molto sensibile, perchè infondo, sotto questo profilo, il continente indiano è quasi dietro l'angolo), ma soprattutto nascono dalle immense differenze di ambiente, di persone, di colori e di sapori.
Nei templi intasati dalle straordinarie folle indiane, ho visto gente e gente pregare, a volte con le mani giunte, come chi prega dalle nostre parti ed ho riconosciuto, dietro quei sari brillanti, dietro quelle offerta fatte anche di piccole banane, di fiori e di noci di cocco, l'esigenza di ciascuno di noi di chiedere aiuto e protezione.
Lì si rivolgono ad un Toro, ad un dio dalla faccia di elefante, alla scimmia, ma non per questo l’intensità religiosità è meno sentita e sofferta.
Ringrazio tutti per gli auguri. Mi ha fatto molto piacere il pensiero della prima ora di Amalia e mi ha fatto molto piacere il pensiero che ciascuno degli amici di un forum dal sapore di casa mi ha rivolto. Grazie di cuore. Grazie per tanto affetto.
Ho festeggiato il giorno del mio compleanno salendo a piedi scalzi i mille gradini della collina di Mysore e ricevendo – le mani sul fuoco e la fronte segnata da polvere sacra gialla e rossa – la benedizione di un ispirato bramino. Anche se non poteva sapere della mia festa, quel giorno, dopo la breve preghiera, è stato lui a consegnare a me una bustina di doni sacri: “per tuo padre e per tua madre”.
Ma a me piace pensare che il dono ricevuto per il mio compleanno non sia destinato solo a me e che il conforto che viene da rituali così lontani possa illuminare il cammino di tutti noi e delle nostre famiglie.
Paolo