.
Forse, dopo giorni, sono ancora in quella tenda appesa ad una parete mai percorsa da alcuno. Forse no.
Forse hanno ancora con sé il fornelletto e qualche vivanda. Forse no.
Forse riusciranno a percepire, nella loro fatica, la fatica generosa di chi sta rischiando molto per tentare di avvicinarsi a loro. Forse no.
Forse, tra le nuvole, si aprirà uno spiraglio per l’elicottero. Forse no.
Senza forse, invece, è la solitudine e il gelo impietoso di quel luogo bellissimo e terribile che chiamano la “Montagna nuda”. C’è la morte di uno di loro e c'è il loro dubbio di non farcela. Ci sono le nostalgie per gli affetti lontani.
Da sempre uomini e donne che hanno cercato le strade più difficili, che hanno affrontato l’ignoto, che hanno sfidato l’estremo, hanno pagato di persona.
A tutti loro, alle loro motivazioni fuori dall’ordinario, al loro spirito di avventura senza limiti, alla loro sconfinata curiosità verso un mondo senza confini, al loro coraggio, alla loro energia, al loro sacrificio estremo, ho da sempre guardato con gli occhi spalancati per l’emozione.
A due ragazzi che in queste ore si giocano tutto, rivolgo ora il mio grande incoraggiamento e il mio pensiero commosso.
Paolo